24 novembre 2011

IN RICORDO DI GIORGIO… DUE ANNI DOPO


Spesso si sente dire in paese: Giorgio è morto! Ma io mi ribello e ricordo a me stesso quel che scrisse un grande Poeta: “sol chi non lascia eredità d’affetti… muore” ed io mi permetto di aggiungere: “solo chi non ha detto o non ha fatto niente nella vita terrena, può essere dimenticato” e Giorgio di affetti ne ha lasciati tanti ed ha detto e fatto altrettanto, quindi non si può cancellare così il ricordo di un grande uomo che nel percorso terreno ha amato, ha dato, ha detto ed ha fatto tanto per gli abitanti del “SUO” Principato, sicuramente il primo, tra pochissimi, che Lo hanno veramente e sinceramente creduto e seguito in questa idea.
Si è vero, il corpo di Giorgio è morto, la Sua fisicità non ha resistito e ad un certo punto l’ha abbandonato, ma sicuramente Egli non ha abbandonato chi gli ha voluto ed ancor di più Gli vuole bene adesso.Giorgio era ed è amato per il Suo essere eccentrico, per il Suo modo di porgersi, per il Suo sapere essere “burbero” – per usare un aggettivo riduttivo – e nello stesso tempo per il Suo stendere le mani ad abbracciare colui che un attimo prima si era preso la reprimenda.
Tutti ricordano l’amabilità con la quale Giorgio sapeva porgerSi agli altri e nello stesso tempo il Suo imporsi con umiltà  nella consapevolezza che chi Gli stava accanto era un proprio fratello.Già, il concetto di fratellanza, da tanti equivocato, ma che, per Lui, era un riconoscimento in Cristo.
Ha fatto baldoria con i Suoi Fratelli Seborghini, ma li ha sicuramente amati fino al punto di giustificare, negli ultimi anni della propria vita, l’abbandono del quale ha sofferto.Giorgio è un grande e ripeteva spesso “I Seborghini non mi hanno capito…..ma verrà un giorno in cui mi capiranno e si sveglieranno….”
Quasi a voler dare una motivazione giustificatrice del Suo operato silente e lasciare una speranza che “i Suoi Seborghini reagiranno”.Ecco perché Giorgio non è morto, ma continuerà a vivere nel ricordo perenne di tutti, con tutti i Suoi pregi ed i Suoi difetti.
E l’autore di queste righe, tra gli altri, ringrazia il Buon Dio e la Santa Vergine Maria, della quale Giorgio era devotissimo, per avergli dato la fortuna di conoscerlo, di rispettarlo e di amarlo, prima, ora e per sempre.Ed è in forza di questi sentimenti, profondi e veri, che a distanza di due anni dalla Sua scomparsa intendo perseguire e portare a conclusione quei progetti e quelle aspirazioni con Lui stesso studiate ed iniziate, affiancando e seguendo il suo successore S.A.S. Marcello I.
                                                                                                                Alberto Romano